Avvocato esperto in contestazione Trasferimento d’Autorità del militare

Avvocato esperto in contestazione del Trasferimento d’Autorità del militare

Gli avvocati De Stefano & Iacobacci assistono il personale militare, in particolare in sede giudiziaria, al fine di contestare e fare annullare il provvedimento della amministrazione militare che dispone un trasferimento d’autorità nei confronti del proprio dipendente.

In particolare l’assistenza legale mira a fare annullare il provvedimento sulla base dei vizi di esso quali, ad esempio, il non aver avuto il militare la possibilità di intervenire attivamente nell’avviato procedimento; il difetto di motivazione; ed i casi in cui la difesa erariale abbia dato una motivazione postuma del provvedimento dell’ente militare.

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Studio legale diritto commerciale e diritto societario ad Avellino

Studio legale diritto commerciale e diritto societario ad Avellino

De Stefano & Iacobacci Avvocati come studio legale si occupa della materia del diritto commerciale ed in particolare del c.d. diritto societario sino ad arrivare, più in generale, delle vicende gestionali dell’impresa.

Aiuta i propri clienti a creare una struttura societaria corretta e, laddove necessario, presta assistenza giudiziale per le vicende nascenti in corso di vita della impresa stessa, aiutando ad impugnare e ricorrere, in ogni sede, sia i soci che gli amministratori, ma anche i terzi danneggiati dall’impresa.

Particolare assistenza e consulenza legale è prestata con riferimento alle operazioni su capitale sociale, partecipazioni sociali, fusione e scissione, nonché in materia di corporate governance.

Infine, i propri clienti vengono costantemente seguiti ed aggiornati, anche con modalità telematiche e da remoto, in ogni momento anche su questioni inerenti la contrattualistica commerciale e le controversie conseguenti.

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Avvocati esperti in Diritto e legislazione veterinaria

Avvocati esperti in Diritto e legislazione veterinaria

De Stefano & Iacobacci Avvocati come studio legale affronta in tutta Italia le vicende legate alle norme comunitarie e nazionali in materia di legislazione veterinaria e alimentare; il tutto con particolare riferimento alle norme inerenti compiti, funzioni, responsabilità ed affini, riguardo alla figura del medico veterinario.

Analogamente trattate sono le vicende inerenti la bioetica e la sperimentazione animale, i controlli ufficiali, e la medicina veterinaria forense.

Particolare interesse è dedicato all’applicazione delle sanzioni amministrative ed ai reati afferenti, nonché ai c.d. novel food ed alla correlazione con la legislazione sulla tutela dell’ambiente.

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Per il calcolo dei redditi del gratuito patrocinio, quali sono i familiari/conviventi?

 

penna-de-stefano-iacobacciLa Cassazione interviene sulla questione del calcolo dei redditi ai fini del gratuito patrocinio, ed in particolare di quali siano i familiari/conviventi da prendere in considerazione. Si impone, cioè, al Giudice una concreta indagine sulla reale situazione di fatto, al di là dei formalismi e delle residenze.

Leggendo Cassazione Penale,  sez. IV, 28 ottobre 2016, n. 45511, apprendiamo che “non è sufficiente di certo la formale ed anagrafica situazione di convivenza o di mera coabitazione se essa non corrisponde a quella effettiva nei frattempo sopravvenuta – per includere tout court i redditi dei soggetti coabitanti o conviventi nei coacervo reddituale del soggetto istante. Ma tale dato – che avrebbe dovuto impegnare il giudice di merito ad una accurata verifica delle effettive circostanze di fatto – non è stato in alcun modo recepito e considerato ed in relazione ad esso la motivazione appare carente, e puramente formale, fondata sul dato, a sua volta formale, dell’Agenzia delle Entrate.

Ne segue che il provvedimento impugnato va annullato con rinvio per un nuovo esame.

Il giudice del rinvio dovrà comunque tenere conto che la valutazione del reddito deve essere effettuata valutando in punto di fatto le situazioni di convivenza da cui derivano stabili legami di mutua assistenza (cfr. questa sez. 4, n. 22635 del 7/4/2005, Rv. 231791 secondo cui “La nozione di convivenza, rilevante ai fini dell’individuazione dei soggetti il cui reddito deve essere computato con quello dell’interessato all’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, implica il rapporto di stretta coabitazione. Non si ha, pertanto, convivenza nella situazione di fatto da cui possono derivare incrementi patrimoniali per occasionali ed episodici contributi di persone legate all’interessato da un particolare rapporto affettivo, ma non inserite nella sua organizzazione economica familiare).

Questa Corte di legittimità ha anche più volte precisato che, nel valutare il reddito familiare complessivo, occorre fare riferimento non tanto alla famiglia anagrafica, quanto al nucleo familiare di fatto, ovvero a quei legami di stabile convivenza da cui deriva una situazione di mutua e non episodica assistenza. Si è ritenuto, in altri termini, di ancorare la concessione del beneficio alla valutazione della situazione economica “effettiva” del richiedente (desumibile da dati ulteriori rispetto a quello formale della situazione anagrafica)”

I requisiti per l’ammissione sono descritti quì

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L’ affidamento “in prova” in Comunità del detenuto tossicodipendente: una buona alternativa al carcere per colui che condannato in via definitiva voglia disintossicarsi.

L’ affidamento “in prova” in Comunità del detenuto tossicodipendente: una buona alternativa al carcere per colui che condannato in via definitiva voglia disintossicarsi.

a cura di studiolegaledesia.com – De Stefano & Iacobacci, avvocati esperti in misure alternative alla detenzione

1. Una buona idea.

Il Legislatore italiano ha (con una sorprendente sensibilità) previsto – nello stesso testo normativo in cui sanziona, tra l’altro, la detenzione finalizzata allo spaccio di stupefacenti – anche la possibilità di evitare la carcerazione per colui il quale sia stato condannato con pena detentiva definitiva ma sia, in maniera certificata, un soggetto tossicodipendente.

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