Alloggio popolare negato: il Comune risponde dei danni, accolta la tesi dello studio legale De Stefano & Iacobacci
La Corte d’Appello di Napoli conferma la condanna del Comune di Tufo
Con la sentenza n. 6553/2025, pubblicata il 16 dicembre 2025, la Corte d’Appello di Napoli – II Sezione Civile ha definitivamente rigettato l’appello proposto dal Comune di Tufo, confermando integralmente la decisione del Tribunale di Avellino che aveva riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore di X.Y., per la ritardata assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (ERP) .
La pronuncia riveste particolare rilievo perché chiarisce, con motivazione approfondita, quando e perché la Pubblica Amministrazione risponde civilmente per l’omessa attuazione di un provvedimento favorevole, anche in presenza di difficoltà materiali come l’occupazione abusiva dell’immobile.
Il caso: primo in graduatoria, ma senza casa per anni
Il sig. X.Y., a seguito di un ricorso accolto dal TAR Salerno, era stato collocato al primo posto della graduatoria definitiva per l’assegnazione di un alloggio popolare nel Comune di Tufo.
Nonostante ciò, l’Amministrazione non aveva dato concreta esecuzione al provvedimento di assegnazione, giustificando la propria inerzia con l’occupazione abusiva dell’immobile da parte di terzi.
Nel frattempo, il cittadino era stato costretto a vivere in condizioni di estrema precarietà, arrivando ad abitare stabilmente in un garage, situazione documentata anche dalla stampa locale e ritenuta pacifica nel processo.
La questione giuridica: giudice ordinario o amministrativo?
Uno dei punti centrali del giudizio riguardava il riparto di giurisdizione.
Il Comune sosteneva che la controversia dovesse essere devoluta al giudice amministrativo, trattandosi – a suo dire – di cattivo esercizio del potere pubblico.
La Corte d’Appello ha invece ribadito un principio fondamentale:
quando la graduatoria è definitiva e il potere amministrativo si è esaurito, nasce un vero e proprio diritto soggettivo all’assegnazione, la cui lesione rientra nella giurisdizione del giudice ordinario.
Nel caso concreto, non si discuteva più della legittimità dell’azione amministrativa (già accertata dal TAR), ma del mancato godimento del bene della vita spettante al cittadino.
La responsabilità del Comune: non basta invocare l’occupazione abusiva
La Corte ha affermato un principio di grande impatto pratico:
👉 l’occupazione abusiva dell’alloggio non esonera il Comune dalla responsabilità.
L’Amministrazione, una volta riconosciuto il diritto all’assegnazione, ha l’obbligo di:
- attivare le procedure di sgombero,
- avvalersi, se necessario, della forza pubblica,
- adottare soluzioni temporanee per evitare che il cittadino resti privo di un’abitazione.
La protratta inerzia, durata oltre due anni, è stata ritenuta colposa e causalmente collegata al danno subito dal cittadino.
Il risarcimento del danno non patrimoniale
Sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio di natura psicologica, il Tribunale prima e la Corte d’Appello poi hanno riconosciuto che la mancata assegnazione dell’alloggio ha inciso gravemente sulla sfera psichica e relazionale del danneggiato.
È stato quindi liquidato un danno biologico del 6%, quantificato in € 9.828,00, secondo le Tabelle di Milano, oltre spese legali.
La Corte ha chiarito che la CTU non aveva natura esplorativa, ma era fondata su fatti già provati documentalmente e non specificamente contestati dal Comune.
Le conseguenze della decisione
La sentenza:
- rigetta integralmente l’appello del Comune di Tufo;
- condanna l’Ente alle spese del grado di appello, con distrazione in favore del difensore del cittadino;
- dispone anche il pagamento dell’ulteriore contributo unificato, per l’infondatezza dell’impugnazione.
Perché questa sentenza è importante
Questa decisione rappresenta un precedente significativo per tutti i cittadini che, pur avendo ottenuto un provvedimento favorevole, restano vittime dell’inerzia amministrativa.
Il messaggio è chiaro:
la Pubblica Amministrazione non può limitarsi a “riconoscere” un diritto, ma deve renderlo effettivo. In caso contrario, risponde dei danni cagionati.
📌 Lo Studio Legale De Stefano & Iacobacci assiste cittadini e famiglie nelle controversie contro la Pubblica Amministrazione, con particolare esperienza in materia di edilizia residenziale pubblica, responsabilità degli enti locali e tutela risarcitoria.