Guida Pratica: cosa fare se il datore di lavoro non paga lo Stipendio

Guida Pratica: Cosa Fare se il Datore di Lavoro Non Paga lo Stipendio

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Se il tuo stipendio non viene pagato regolarmente, la legge ti tutela con strumenti efficaci.

1. Verifica i Tempi di Pagamento

Il datore di lavoro è obbligato a pagare lo stipendio entro il giorno stabilito dal contratto. Se il pagamento è in ritardo o assente, è possibile agire legalmente.

2. Cosa Fare Se il Datore di Lavoro Non Paga?

1️⃣ Invia una diffida con richiesta di pagamento formale.
2️⃣ Segnala la situazione all’Ispettorato del Lavoro.
3️⃣ Richiedi il pignoramento dello stipendio del datore di lavoro, se possibile.
4️⃣ Presenta un ricorso al Tribunale del Lavoro per ottenere il recupero delle somme non pagate.

📌 Importante: Se il datore di lavoro continua a non pagare, è possibile avviare un’azione esecutiva per ottenere il pagamento forzato.

Guida Pratica: come ottenere l’Invalidità e i benefici INPS

Guida Pratica: Come Ottenere l’Invalidità e i Benefici INPS

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Se hai una ridotta capacità lavorativa, puoi richiedere l’invalidità civile o l’assegno ordinario di invalidità.

1. Quali sono i Requisiti?

  • Invalidità civile: Per chi ha una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 33%.
  • Assegno ordinario di invalidità: Per lavoratori con almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5 anni.
  • Indennità di accompagnamento: Per chi ha invalidità 100% e non è autosufficiente.

2. Come Presentare la Domanda

1️⃣ Fatti rilasciare il certificato medico telematico dal tuo medico di base.
2️⃣ Presenta la domanda sul portale INPS.
3️⃣ Sostieni la visita della commissione medica INPS.
4️⃣ Attendi l’esito: se viene rifiutata, è possibile fare ricorso entro 180 giorni.

📌 Se la tua richiesta viene negata ingiustamente, puoi agire legalmente per ottenere il beneficio.

Guida Pratica: come impugnare un Licenziamento e far valere i Propri Diritti

Guida Pratica: Come Impugnare un Licenziamento e Far Valere i Propri Diritti

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Se ritieni che il tuo licenziamento sia ingiusto, puoi impugnarlo legalmente.

1. Verifica se il licenziamento è illegittimo

Controlla se:
✅ Il datore di lavoro ha fornito una motivazione valida.
✅ Sono state rispettate le procedure previste dal contratto collettivo.
✅ Il licenziamento è stato comunicato in forma scritta.

Se una di queste condizioni non è rispettata, il licenziamento potrebbe essere impugnato.

2. Procedura per impugnare il licenziamento

1️⃣ Invia una lettera di impugnazione al datore di lavoro entro 60 giorni.
2️⃣ Chiedi un tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato del Lavoro.
3️⃣ Se la conciliazione fallisce, presenta ricorso al Tribunale del Lavoro entro 180 giorni.

📌 Se il giudice riconosce l’illegittimità, puoi ottenere:

  • La reintegrazione sul posto di lavoro.
  • Un risarcimento fino a 36 mensilità.

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FAQ: le Domande più frequenti su Licenziamento, Previdenza e Diritti dei Lavoratori

FAQ: Le Domande Più Frequenti su Licenziamento, Previdenza e Diritti dei Lavoratori

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

1. Quando un licenziamento è considerato illegittimo?

Un licenziamento è illegittimo se:

  • Non ha una motivazione valida (es. ristrutturazione fittizia dell’azienda).
  • È discriminatorio (legato a razza, genere, religione, disabilità, opinioni politiche).
  • Non rispetta le procedure previste dalla legge e dal contratto collettivo.

In questi casi, il lavoratore può impugnare il licenziamento per ottenere la reintegrazione o un risarcimento.

2. Cosa posso fare se il datore di lavoro non mi paga lo stipendio?

Se il datore di lavoro non paga la retribuzione dovuta, puoi:
Inviare una diffida tramite avvocato o sindacato.
Segnalare il caso all’Ispettorato del Lavoro.
Ricorrere al Tribunale del Lavoro per ottenere il pagamento forzato.

3. Ho diritto a ferie retribuite?

Sì. La legge prevede almeno 4 settimane di ferie retribuite all’anno. Il datore di lavoro non può negarle.

Se non vengono concesse o retribuite, puoi chiedere un intervento sindacale o ricorrere al giudice del lavoro.

4. Come posso ottenere la pensione anticipata?

Per ottenere la pensione anticipata nel 2024 puoi scegliere tra diverse opzioni:

  • Pensione anticipata ordinaria: 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne).
  • Quota 103: 62 anni di età e 41 anni di contributi.
  • Ape Sociale: Per lavori usuranti o disoccupati over 63.

Se l’INPS nega la pensione, è possibile fare ricorso.

5. Come posso richiedere l’invalidità civile o l’indennità di accompagnamento?

1️⃣ Chiedi un certificato medico introduttivo dal tuo medico curante.
2️⃣ Invia la domanda online tramite il sito INPS.
3️⃣ Sostieni la visita della commissione medica INPS.

Se la domanda viene rifiutata, puoi presentare ricorso legale entro 180 giorni.

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Diritti dei Lavoratori: Retribuzione, Ferie e Malattia

Diritti dei Lavoratori: Retribuzione, Ferie e Malattia

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Ogni lavoratore ha diritti fondamentali che devono essere rispettati dal datore di lavoro. La legge italiana tutela i dipendenti su retribuzione, ferie, permessi e malattia.

1. Minimi Retributivi e Pagamenti Irregolari

Tutti i lavoratori hanno diritto a:
✅ Una retribuzione minima garantita dal contratto collettivo nazionale.
✅ Il pagamento puntuale dello stipendio entro i termini previsti dal contratto.
✅ Il trattamento di fine rapporto (TFR) alla cessazione del rapporto di lavoro.

Se il datore di lavoro non paga lo stipendio o versa importi inferiori al dovuto, il lavoratore può:

  • Inviare una diffida con richiesta di pagamento.
  • Denunciare il datore di lavoro all’Ispettorato del Lavoro.
  • Ricorrere al Tribunale del Lavoro per ottenere il recupero delle somme dovute.

2. Ferie e Permessi

La legge garantisce almeno 4 settimane di ferie retribuite all’anno.
📌 Cosa fare se le ferie vengono negate? Il lavoratore può segnalare la violazione all’Ispettorato del Lavoro o agire legalmente.

Altri permessi previsti dalla legge:
Permessi per malattia: Il lavoratore deve avvisare il datore di lavoro e inviare il certificato medico INPS.
Permessi retribuiti per motivi personali o familiari (es. lutti, matrimonio, assistenza disabili – legge 104/92).

3. Infortunio e Malattia: Quali Sono i Diritti?

  • In caso di infortunio sul lavoro, il lavoratore ha diritto a risarcimento e indennità INAIL.
  • Durante la malattia, il datore di lavoro deve garantire il pagamento dello stipendio secondo le regole del contratto collettivo.
📌 Se il datore di lavoro non riconosce malattia o infortunio?
Si può impugnare il rifiuto presso il Tribunale del Lavoro e richiedere il risarcimento.

Pensione e Invalidità: come ottenere i benefici previdenziali

Pensione e Invalidità: Come Ottenere i Benefici Previdenziali

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

La previdenza sociale garantisce ai lavoratori una serie di diritti economici, tra cui la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e i benefici per invalidità. Tuttavia, il percorso per ottenerli può essere complesso e richiedere un’assistenza legale specializzata.

1. Tipologie di Pensione e Requisiti

La legge prevede diverse tipologie di pensione:

  • Pensione di vecchiaia: Raggiunti i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
  • Pensione anticipata: Richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
  • Quota 103 (2024): Pensione anticipata con 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Se l’INPS nega la pensione, è possibile presentare ricorso amministrativo e, in caso di esito negativo, ricorrere al Tribunale del Lavoro.

2. Invalidità Civile e Accompagnamento

Le prestazioni per invalidità sono concesse a chi ha una ridotta capacità lavorativa. Le principali misure sono:

  • Invalidità civile (dal 33% al 100% di riduzione della capacità lavorativa).
  • Assegno ordinario di invalidità (per chi ha almeno 5 anni di contributi).
  • Indennità di accompagnamento (per chi non è autosufficiente).

📌 Come richiedere l’invalidità:
1️⃣ Visita medica con certificato del medico curante.
2️⃣ Invio della domanda tramite il portale INPS.
3️⃣ Valutazione da parte della commissione medica INPS.
4️⃣ Se la domanda viene respinta, è possibile fare ricorso entro 180 giorni.

Se hai difficoltà a ottenere la pensione o l’invalidità, rivolgiti a un avvocato specializzato per tutelare i tuoi diritti.

Licenziamento: quando è illegittimo e come impugnarlo

Licenziamento: Quando è Illegittimo e Come Impugnarlo

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Il licenziamento è un atto con cui il datore di lavoro pone fine al rapporto di lavoro con un dipendente. Tuttavia, non tutti i licenziamenti sono legittimi. Il lavoratore ha diritto a impugnarlo se ritiene che siano stati violati i suoi diritti.

1. Tipologie di Licenziamento

La legge italiana prevede tre principali tipologie di licenziamento:

  • Licenziamento per giusta causa: Il lavoratore ha commesso una grave violazione del contratto (es. furto, insubordinazione grave).
  • Licenziamento per giustificato motivo soggettivo: Motivato da una condotta scorretta del lavoratore, ma meno grave della giusta causa.
  • Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: Dovuto a motivi aziendali (crisi economica, riorganizzazione, chiusura reparto).

Esiste anche il licenziamento discriminatorio (basato su sesso, religione, disabilità, opinioni politiche), che è sempre illegittimo e può essere impugnato con maggiore forza.

2. Quando il Licenziamento è Illegittimo?

Un licenziamento può essere impugnato se:
✅ Non viene fornita una motivazione valida.
✅ È discriminatorio o ritorsivo.
✅ Non rispetta le procedure di comunicazione previste dalla legge.
✅ Non sono state rispettate le tutele previste per i lavoratori protetti (es. donne in maternità, rappresentanti sindacali).

3. Come Impugnare un Licenziamento

1️⃣ Invio di una lettera di impugnazione entro 60 giorni dalla ricezione della lettera di licenziamento.
2️⃣ Tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato del Lavoro o il tribunale.
3️⃣ Azione legale: Se la conciliazione fallisce, il lavoratore può ricorrere al Tribunale del Lavoro entro 180 giorni.

📌 Importante: Se il licenziamento viene dichiarato nullo o illegittimo, il giudice può ordinare la reintegrazione sul posto di lavoro o un risarcimento economico fino a 36 mensilità.

Se hai subito un licenziamento che ritieni ingiusto, contatta un avvocato esperto in diritto del lavoro per tutelare i tuoi diritti.

Avvocato esperto in ricorsi sui flussi UNIEMENS

I contributi UNIEMENS (Unificazione Emens) rappresentano in Italia una modalità unificata di trasmissione dei dati contributivi e retributivi dei lavoratori dipendenti all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Attraverso il flusso UNIEMENS, i datori di lavoro comunicano mensilmente tutte le informazioni relative alle retribuzioni e ai contributi previdenziali dei propri dipendenti.

Ecco una descrizione dettagliata del sistema UNIEMENS:

Cos’è il flusso UNIEMENS

Il flusso UNIEMENS è un modello telematico obbligatorio che sostituisce le precedenti modalità di dichiarazione contributiva, unificando due principali flussi:

  • DM10: il modello attraverso il quale i datori di lavoro dichiaravano i contributi previdenziali dovuti per ciascun dipendente.
  • EMens: il flusso che riguardava la comunicazione mensile delle informazioni relative ai lavoratori.

L’introduzione di UNIEMENS ha semplificato la trasmissione dei dati, consentendo di raccogliere in un unico invio tutte le informazioni su retribuzioni e contributi.

Come funziona

Il datore di lavoro invia ogni mese un file contenente:

  • Dati anagrafici dei lavoratori;
  • Codici fiscali e altre informazioni identificative;
  • Retribuzioni corrisposte ai lavoratori per il mese di riferimento;
  • Contributi previdenziali dovuti per ciascun lavoratore, distinguendo le diverse voci (ad esempio, contributi per la pensione, per la disoccupazione, per la malattia);
  • Eventuali compensazioni o riduzioni contributive.

Questi dati vengono inviati tramite il portale dell’INPS o tramite software gestionali compatibili, che generano il file UNIEMENS in formato XML.

Vantaggi e obiettivi

L’obiettivo principale del sistema UNIEMENS è garantire maggiore trasparenza e tempestività nella gestione dei contributi previdenziali, riducendo il rischio di errori o ritardi nella comunicazione dei dati. Tra i principali vantaggi ci sono:

  • Semplificazione: i datori di lavoro inviano un unico file mensile con tutte le informazioni;
  • Precisione: la comunicazione avviene a livello di singolo lavoratore, con dati individualizzati per ciascun dipendente;
  • Aggiornamento costante: i contributi e le retribuzioni sono aggiornati in tempo reale e facilmente consultabili dai lavoratori e dall’INPS.

Ambito di applicazione

Il sistema UNIEMENS riguarda:

  • Tutti i datori di lavoro del settore privato che devono versare contributi previdenziali e assistenziali all’INPS per i propri dipendenti;
  • Alcuni enti pubblici che versano contributi all’INPS per il personale dipendente;
  • Lavoratori subordinati, parasubordinati (collaboratori), e altre categorie specifiche di lavoratori per cui è previsto l’obbligo contributivo.

Sanzioni e controlli

Il mancato invio del flusso UNIEMENS o l’invio con dati errati o incompleti può comportare sanzioni amministrative per il datore di lavoro. L’INPS effettua controlli sui dati inviati per garantire la correttezza delle informazioni e il corretto versamento dei contributi.

In sintesi, i contributi UNIEMENS rappresentano uno strumento fondamentale nella gestione della previdenza sociale in Italia, semplificando e standardizzando il processo di dichiarazione contributiva e retributiva.

L’avvocato Fabiola De Stefano è un avvocato esperto in ricorsi UNIEMENS

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Cosa Fare in Caso di Infortuni sul Lavoro

Cosa fare in caso di Infortuni sul Lavoro: i tuoi Diritti

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Introduzione

Gli infortuni sul lavoro possono avere conseguenze significative non solo a livello fisico, ma anche economico.

Conoscere i propri diritti in questi casi è fondamentale per poter ottenere un giusto risarcimento e affrontare il periodo di recupero con più serenità.

Responsabilità del Datore di Lavoro

Il datore di lavoro è obbligato a garantire la sicurezza dei propri dipendenti. Se un lavoratore subisce un infortunio a causa di condizioni lavorative non sicure, potrebbe avere il diritto di chiedere un risarcimento.

L’infortunio va denunciato tempestivamente al datore di lavoro e va redatta una documentazione completa per ogni dettaglio dell’accaduto.

Documentazione dell’Infortunio

Per richiedere un risarcimento, è necessario dimostrare che l’infortunio è avvenuto durante lo svolgimento delle attività lavorative.

Il lavoratore dovrà fornire prove, come rapporti medici e testimonianze, per sostenere la propria richiesta.

Assistenza Legale

In alcuni casi, il risarcimento potrebbe non essere automatico o sufficiente. Rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro può aiutare a valutare la situazione e stabilire se esistano gli estremi per un’azione legale più complessa.

Conclusione

Gli infortuni sul lavoro sono eventi spiacevoli, ma con la giusta conoscenza dei propri diritti e con il supporto legale adeguato, è possibile ottenere il risarcimento che spetta.

Affidarsi a un avvocato esperto in diritto del lavoro è il primo passo per assicurarsi che la procedura venga gestita correttamente, per questo, se hai bisogno di noi

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Avvocato esperto in ricorsi per fare ottenere anche agli ITP sul sostegno lo stesso trattamento economico

L’Avv. Fabiola De Stefano del foro di Avellino è un Avvocato esperto in ricorsi per fare ottenere anche agli ITP sul sostegno lo stesso trattamento economico di cui beneficiano i colleghi di sostegno che insegnano nella scuola secondaria di II grado

Il ricorso al Giudice serve per fare ottenere ed accertare in sede giudiziaria  il diritto alla parità di trattamento retributivo rispetto ai docenti di sostegno di scuola secondaria in possesso di laurea e, per l’effetto, condannare il ministero a corrispondere le differenze retributive tra il profilo proprio di ITP e quello del docente di sostegno della scuola secondaria di ii grado laureato, sempre impiegato sul sostegno.

La norma  è, nello specifico, l’art. 45, comma 2 del d.lgs. 165/01, che sancisce appunto il seguente principio: “le amministrazioni pubbliche garantiscono ai propri dipendenti di cui all’articolo 2, comma 2, parità di trattamento contrattuale e comunque trattamenti non inferiori a quelli previsti dai rispettivi contratti collettivi”.

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