Ricorsi alla CEDU

De Stefano & Iacobacci Avvocati è tra gli studi legali più noti in Italia per la esperienza massima nella redazione dei Ricorsi alla CEDU.

Lo studio legale, infatti, segue i propri assistiti anche innanzi alle A.G. sovranazionali ed internazionali; in particolare, l’Avv. Danilo Iacobacci si occupa della redazione dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, nonché delle successive fasi della procedura, ivi compresa la corrispondenza nelle lingue ufficiali e la discussione orale (ove prevista) del procedimento presso la Corte europea.

Il ricorso alla CEDU ha la funzione di ottenere la declaratoria in sede europea della violazione, da parte della vicenda processuale interna, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; e, per l’effetto, di ottenere laddove possibile il ripristino della situazione violata e/o un risarcimento del danno patito.

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Con un ricorso individuale alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ogni cittadino può vedersi riconosciuto in sede europea ciò che lo Stato nazionale, ad esempio l’Italia, non gli ha riconosciuto nonostante fosse un suo diritto ottenerlo.

In particolare la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è diventata anche una sorta di “controllore” dei processi celebrati davanti all’autorità giudiziaria nazionale, ad esempio italiana, circa il rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione Europea dei Diritti Dell’Uomo.

Quindi si può ricorrere alla Corte EDU sia per vedere riconosciuti i propri diritti contenuti nella Convenzione EDU violati da uno Stato aderente e sia per dolersi di decisioni giudiziarie interne che hanno violato quei diritti.

Per rivolgersi alla CEDU bisogna avere esperito tutti i rimedi giurisdizionali interni allo Stato.

Quando è possibile fare ricorso alla CEDU e cosa può fare la CEDU quando accerta la violazione dei diritti umani?

A titolo esemplificativo la Convenzione Europa dei Diritti Dell’Uomo tutela i seguenti diritti e le seguenti libertà:

  • il diritto alla vita;
  • la proibizione della tortura e dei trattamenti disumani o degradanti;
  • la proibizione della schiavitù e del lavoro forzato;
  • il diritto alla libertà e alla sicurezza;
  • il diritto a un equo processo;
  • il diritto al rispetto della vita privata e familiare;
  • la libertà di pensiero, di coscienza e di religione;
  • la libertà di espressione; la libertà di riunione e di associazione;
  • il diritto al matrimonio;
  • il divieto di discriminazione nel godimento di tali diritti, con particolare riferimento alle differenze di trattamento fondate sul sesso, sulla razza, sul colore, sulla lingua, sulla religione e sulle opinioni politiche;
  • il divieto dell’abuso del diritto;
  • il divieto di privazione della libertà per non adempimento di un obbligo contrattuale;
  • il diritto di libertà di circolazione e di scelta della propria residenza;
  • il divieto di espulsione di un cittadino;
  • il divieto di espulsione collettiva di stranieri;
  • l’abolizione della pena di morte;
  • il diritto a un doppio grado di giudizio;
  • il diritto al risarcimento in caso di errore giudiziario;
  • il diritto a non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato;
  • l’uguaglianza di diritti e di responsabilità fra coniugi e nei confronti dei figli.
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