Cassazione Penale, sentenza n. 33770/2025: accolta la difesa dell’Avv. Danilo Iacobacci. “Il fatto non sussiste”

Cassazione Penale, sentenza n. 33770/2025: accolta la difesa dell’Avv. Danilo Iacobacci. “Il fatto non sussiste”

Con la sentenza n. 33770 del 2025, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto integralmente il ricorso proposto dall’Avv. Danilo Iacobacci, annullando senza rinvio la condanna inflitta in appello e pronunciando la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste”.
Una decisione limpida e di grande valore giuridico, che conferma la capacità del penalista avellinese di trasformare un vizio di logica e diritto in una pronuncia assolutoria definitiva.

Il cuore della decisione: la logica del “ragionevole dubbio”

La vicenda riguardava la contestazione di un reato di detenzione ai fini di spaccio per appena 13 grammi di sostanza stupefacente.
I giudici di merito avevano ritenuto che la pluralità delle sostanze (cocaina, anfetamina, hashish e marijuana) bastasse a far presumere lo spaccio.
Ma la Suprema Corte, accogliendo il ricorso dell’Avv. Iacobacci, ha demolito questo ragionamento, definendolo “intrinsecamente illogico e assertivo”: nessun elemento concreto, nessun riscontro effettivo, nessun dato fattuale tale da superare il dubbio che si trattasse di uso personale.

La Cassazione ha sottolineato che:

  • l’assenza di altri stupefacenti o strumenti di confezionamento escludeva qualsiasi organizzazione di spaccio;
  • una singola bustina vuota non può essere equiparata a “materiale da confezionamento”;
  • è “inverosimile” ipotizzare che un giovane si fosse spostato per centinaia di chilometri solo per vendere una modica quantità di droga.

Ne deriva un principio chiaro: il sospetto non può diventare prova, e l’uso personale non può essere escluso in modo apodittico.

Il valore del diritto al silenzio

Altro punto decisivo della sentenza è il richiamo, di alto profilo garantista, al principio del “nemo tenetur se detegere”.
La Corte ha ribadito che il silenzio dell’imputato non può essere interpretato come indizio di colpevolezza.
Il giudice può valutarlo solo in presenza di un compendio probatorio solido e coerente, che nel caso in esame non esisteva.

Questa impostazione, fatta valere con forza dall’Avv. Iacobacci, ha segnato il discrimine tra la conferma di una condanna e un’assoluzione piena.

“Il fatto non sussiste”: quando la Cassazione ristabilisce la verità processuale

La Suprema Corte ha dunque annullato senza rinvio la sentenza impugnata, affermando che non solo mancavano le prove, ma che l’intera costruzione accusatoria non reggeva alla prova della logica.
In poche parole: nessun elemento univoco, nessuna prova oltre ogni ragionevole dubbio.

La pronuncia segna un precedente importante per tutti i casi in cui la presunzione di spaccio viene dedotta da quantità minime o da indizi equivoci, e riafferma la centralità del principio di colpevolezza e della proporzionalità della pena.

La firma di un cassazionista vero

L’esito della sentenza n. 33770/2025 è il frutto di una difesa tecnica calibrata sui vizi tipici di legittimità:

  • contestazione del ragionamento illogico e contraddittorio della Corte d’appello;
  • valorizzazione dell’assenza di dati oggettivi di spaccio;
  • richiamo ai principi costituzionali e convenzionali sul diritto di difesa.

Una strategia che la Suprema Corte ha pienamente accolto, restituendo al ricorrente la libertà e alla giustizia la sua coerenza.

Perché questa sentenza parla anche a chi cerca un cassazionista penale

Chi si rivolge a un avvocato cassazionista in materia penale sa che non serve “rifare il processo”, ma individuare l’errore di diritto o di logica che può cambiare tutto.
L’Avv. Danilo Iacobacci ha dimostrato, ancora una volta, che la Cassazione premia le difese fondate su:

  • analisi rigorosa degli atti;
  • selezione chirurgica dei vizi;
  • capacità di tradurre un’ingiustizia di merito in un vizio giuridico riconoscibile.

Conclusione

La sentenza n. 33770/2025 rappresenta una vittoria non solo per l’imputato, ma per il diritto penale garantista: riafferma che la libertà personale non può essere sacrificata su mere supposizioni.
Un risultato che porta la firma dell’Avv. Danilo Iacobacci, e che conferma la sua reputazione tra i più competenti avvocati cassazionisti in materia penale, capace di trasformare la tecnica processuale in giustizia sostanziale.

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