A proposito del dovere di Equitalia di esibire la cartella esattoriale integrale, la Commissione Tributaria Provinciale di Milano Sezione XXV con sentenza del 25 febbraio 2014, n. 3824, ha stabilito che il concessionario per provare il corretto contenuto delle pretese creditorie deve produrre copia della cartella, come previsto dall’art.26, comma 4, del DPR n.602/73.
Ed infatti, la recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione con ordinanza del 30/07/2013 n. 18252 ha statuito che se il contribuente contesta di non aver mai ricevuto la cartella esattoriale (o comunque di averla ricevuta incompleta) il concessionario non può produrre solo la ricevuta di ritorno della raccomandata ma deve esibire copia integrale della stessa. In pratica secondo la Suprema Corte, la ricevuta di ritorno prova solo il fatto che il contribuente abbia ricevuto un plico ma non assolutamente il suo contenuto.
Categoria: Blog
Le ultime news in materia o le nostre opinioni
SS.UU.: il concomitante impegno professionale del difensore è legittimo impedimento
L’impegno professionale del difensore in un altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire ai sensi dell’art. 420-ter, comma 5, c.p.p., a condizione che il difensore prospetti l’impedimento appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni, indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso processo e rappresenti l’assenza in detto procedimento di altro codifensore che possa validamente difendere l’imputato, nonché l’impossibilità di avvalersi di un sostituto ai sensi dell’art. 102 c.p.p. sia nel processo a cui intende partecipare sia in quello di cui chiede il rinvio; con conseguente congelamento del termine fino ad un massimo di sessanta giorni dalla cessazione dell’impedimento stesso.
Cass., Sez. Unite pen., 2 febbraio 2015, n. 4909
il mancato avviso della facoltà di farsi assistere dal difensore all’alcoltest è una nullità eccepibile nel giudizio di primo grado
La nullità conseguente al mancato avvertimento al conducente di un veicolo, da sottoporre ad esame alcolimetrico, della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia, in violazione dell’art. 114 disp. att. cod. proc. pen., può essere tempestivamente dedotta, a norma del combinato disposto degli artt. 180 e 182, comma 2, c.p.p., fino al momento della deliberazione della sentenza di primo grado.
Così Cass., Sez. Unite pen., 5 febbraio 2015, n. 5396
l’abbreviato ai minorenni spetta al giudice collegiale
la Corte Costituzionale (sentenza n. 1 del 2015) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 458 del codice di procedura penale e dell’art. 1, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448 (Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni), nella parte in cui prevedono che, nel processo minorile, nel caso di giudizio abbreviato richiesto dall’imputato in seguito a un decreto di giudizio immediato, la composizione dell’organo giudicante sia quella monocratica del giudice per le indagini preliminari e non quella collegiale prevista dall’art. 50-bis, comma 2, del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 (Ordinamento giudiziario)
la lista testi si può mandare a mezzo fax
La possibilità di inoltrare la lista testi a mezzo fax non trova ostacoli in alcuna specifica previsione d’inammissibilità della lista diversamente inoltrata, ed è conforme all’esigenza di una interpretazione sistematica meno legata a schemi formalistici e più rispondente alla evoluzione della disciplina delle comunicazioni e delle notifiche, oltre che a evidenti esigenze di semplificazione e celerità richieste dal principio della ragionevole durata del processo.
Così Corte di Cassazione, sez. I Penale, Sentenza 19 settembre – 29 ottobre 2014, n. 44978
guida in stato di ebbrezza o in alterazione da stupefacenti – Avellino –
L’Art. 186 del codice della strada sanziona la Guida sotto l’influenza dell’alcool, è infatti vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche e chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato, con pene variabili a seconda del grado di ebbrezza rilevato.
Analogamente l’Art. 187 c.d.s. punisce chi Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, sanzionando chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope.
Se sei indagato o imputato per uno di questi reati, oppure hai ricevuto un decreto penale di condanna, puoi chiederci una consulenza ad uno dei nostri contatti.
indennità accompagnamento Avellino
Devi percepire l’indennità accompagnamento?
Sappi che i requisiti previsti dalle legge sono i seguenti:
– riconoscimento di una invalidità totale e permanente del 100% accompagnata dalla impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure dalla impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e conseguente necessità di un’assistenza continua;
– spetta al solo titolo della minorazione indipendentemente dall’età e dalle condizioni reddituali;
– cittadinanza italiana e residenza sul territorio nazionale;
– cittadini stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del Comune di residenza (Dlgs n. 30/2007);
– cittadini stranieri extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato.
Le provvidenze economiche decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’accertamento sanitario dell’invalidità.
L’indennità di accompagnamento spetta agli invalidi civili totali che per affezioni fisiche o psichiche si trovino anche nella impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognino di una assistenza continua.
L’indennità non è incompatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ed è concessa anche ai minorati nei cui confronti l’accertamento delle prescritte condizioni sia intervenuto a seguito di istanza presentata dopo il compimento del sessantacinquesimo anno di età.
Relativamente ai soggetti ultrasessantacinquenni, non più valutabili sul piano dell’attività lavorativa, il diritto all’indennità è subordinato alla condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età (art. 6 d. lgs. 509/1988): impossibilità alla deambulazione autonoma e mancanza assoluta di autosufficienza.
L’indennità di accompagnamento spetta agli invalidi che, oltre ai requisiti sanitari predetti, siano cittadini italiani e siano residenti in Italia.
Se hai bisogno del nostro aiuto non esitare, puoi utilizzare il modulo dei Contatti o scrivere a info@studiolegaledesia.com oppure contattare l’Avv. Fabiola De Stefano
l’espressione “che tu possa morire” non è né ingiuria né minaccia
Per la Cassazione, quanto all’ingiuria, desiderare la morte altrui non sta necessariamente a significare che si intenda offenderne l’onore e il decoro (e che di fatto li si offenda) e poi, quanto alla minaccia, il male ingiusto e futuro che si prospetta alla persona offesa deve essere rappresentato come conseguente ad un’azione dell’offensore.
Per tali ragioni, augurare la morte altrui non è reato !
il condizionatore altera il decoro architettonico se posto sulla facciata
Può considerarsi innovazione che altera il decorso architettonico dello stabile il condizionatore posto sulla facciata esterna dello stesso, a stabilirlo è la Cassazione civile, sez. II, sent.n. 20985/2014; la quale ha chiarito che “costituisce innovazione lesiva del decoro architettonico del fabbricato condominiale, come tale vietata, non solo quella che ne alteri le linee architettoniche, ma anche quella che comunque si rifletta negativamente sull’aspetto armonico di esso, a prescindere dal pregio estetico che possa avere l’edificio“.
la prostituzione non è necessariamente indice di pericolosità sociale
ad affermarlo è la Cassazione, sezione I, 23 settembre 2014, n. 38701, che ribadisce che “ai fini dell’emissione del provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio, è indispensabile che il comportamento concretamente realizzato dalla persona sia realmente lesivo dei suddetti beni giuridici“;ed infatti, “Agli effetti dell’inclusione di una persona nella categoria di soggetti socialmente pericolosi ex art. 1, comma 1, n. 3 1. n. 1423 del 1956 e successive modifiche non è sufficiente il mero svolgimento abituale di attività contrarie alla morale pubblica e al buon costume (tra le quali é tradizionalmente ricompresa l’attività di prostituzione), bensì occorre che siano acquisiti, sulla base della condotta tenuta dal soggetto, elementi di fatto dimostrativi della commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.