è costituzionalmente legittima l’esclusione del lavoro di pubblica utilità nella guida in stato di ebbrezza in caso di sinistro

la Corte Costituzionale non riscontra alcuna irragionevolezza intrinseca nella scelta del legislatore di escludere la possibilità di sostituire la pena detentiva e pecuniaria irrogata per il reato di guida in stato di ebbrezza con quella del lavoro di pubblica utilità allorché la fattispecie risulti aggravata dal fatto di aver cagionato un incidente stradale;
e ciò poiché: la ratio dell’aggravante è da ricercarsi nella volontà del legislatore di punire più gravemente qualsiasi turbativa delle corrette condizioni di guida, in quanto ritenuta potenzialmente idonea a porre in pericolo l’incolumità personale dei soggetti e dei beni coinvolti nella circolazione a causa della strutturale pericolosità connessa alla circolazione dei veicoli che richiedono una particolare abilitazione alla guida;

Corte Costituzionale, il 21 ottobre 2013, ordinanza n. 247/2013

Riabilitazione penale Avellino

Chi volesse cancellare gli effetti di una condanna penale, ritornando “come un incensurato”, può chiedere la riabilitazione penale.
La riabilitazione può essere chiesta trascorsi tre anni (oppure otto per i recidivi aggravati, oppure dieci per i delinquenti abituali) dall’espiazione della pena o dalla sua estinzione o sospensione.
Hai necessità di proporre una riabilitazione?

Contatta l’Avv. Danilo Iacobacci (Cell. 3284280070 – Fax n. 08251800448 – Email info@studiolegaledesia.com)

il Fondo Vittime della Strada deve risarcire anche se non v’è stata denuncia alle Autorità

ed infatti, … l’omessa denuncia alle autorità non è idonea, in sé, ad escludere che il danno sia stato effettivamente causato da veicolo non identificato; così come l’intervenuta denuncia o querela contro ignoti non vale, in se stessa, a dimostrare che tanto sia senz’altro accaduto…

Cass. Civ., sez. III, 2 Settembre 2013,  n. 20066

Ristrutturazione del debito ad Avellino

La ristrutturazione del debito è una procedura che prevede un accordo con il quale le condizioni originarie di un prestito (tassi, scadenze, divisa, periodo di garanzia) vengono modificate per alleggerire l’onere del debitore.
La procedura serve per il risanamento dell’impresa o per amministrare meglio la liquidazione su base concordata con i creditori e non fallimentare; essa è regolata dall’art. 182bis della Legge Fallimentare (R.d. 16.3.1942, n. 267); possono usufruire della ristrutturazione debitoria quegli enti pubblici o imprese possedute da privati, che si trovano in una situazione di crisi o di insolvenza e che abbiano i requisiti dimensionali previsti dall’art. 1 della Legge fallimentare.

Vuoi maggiori informazioni? Contattaci al n. 3400677673 o per email a info@studiolegaledesia.com

non è guida sotto l’effetto di stupefacenti la sosta in auto

…poiché non è dato sapere se gli agenti abbiano controllato l’autovettura con a bordo il ricorrente e la fidanzata proprio nel momento in cui si fermava, non si può escludere che l’assunzione delle sostanze stupefacenti possa essere avvenuta proprio durante la sosta nell’area di servizio e non prima che l’imputato si fosse posto alla guida dell’auto…
Cass.pen., sez. IV, 12 luglio 2013, n. 30209 

il consenso dell’interessato non esclude la falsità della firma

…sul piano oggettivo, ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata (art. 485 cod. pen.), il consenso o acquiescenza della persona di cui sia falsificata la firma, non svolge alcun rilievo, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l’interesse della persona offesa, apparente firmataria del documento, ma anche la fede pubblica, la quale è compromessa nel momento in cui l’agente faccia uso della scrittura contraffatta per procurare a sé un vantaggio o per arrecare ad altri un danno; pertanto anche l’erroneo convincimento sull’effetto scriminante del consenso costituisce una inescusabile ignoranza della legge penale; sul piano soggettivo, nel delitto in questione, per l’integrazione del dolo specifico non occorre il perseguimento di finalità illecite, poiché l’oggetto di esso è costituito dal fine di trarre un vantaggio di qualsiasi natura, legittimo od illegittimo…

Cass.pen., 27 agosto 2013, n. 35543 

circostanze e reformatio in peius

…il giudice di appello non incorre nella violazione del divieto di “reformatio in peius” nel caso in cui, avendo escluso una circostanza aggravante o riconosciuto una ulteriore circostanza attenuante in accoglimento dei motivi proposti dall’imputato, confermi la pena applicata in primo grado e ribadisca il giudizio di equivalenza tra le circostanze, purchè quest’ultimo sia sorretto da adeguata motivazione…
Cass.Pen., SSUU, 2 agosto 2013, n. 33752 

Il tempo per raggiungere il luogo di lavoro rientra nell’attività lavorativa

…Il tempo per raggiungere il luogo di lavoro rientra nell’attività lavorativa vera e propria (e va, quindi, sommato al normale orario di lavoro come straordinario) allorché lo spostamento sia funzionale rispetto alla prestazione; in particolare, sussiste il carattere di funzionalità nei casi in cui il dipendente, obbligato a presentarsi presso la sede aziendale, sia poi di volta in volta destinato in diverse località per svolgervi la sua prestazione lavorativa…

Cass.Civ., ord. 29 luglio 2013 n. 18237

ultimi giorni per proporre ricorso al tar Napoli avverso decreto di esclusione dall’ultimo CONCORSONE per il reclutamento del personale docente nella scuola primaria

Con sentenza in forma semplificata n. 3401 del 3.7.2013  il TAR Napoli accoglie il ricorso avverso il decreto del dirigente dell’ufficio scolastico regionale della Campania di esclusione  dal concorso per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente di scuola primaria e dell’infanzia essendo legittimo titolo di ammissione il diploma di liceo linguistico conseguito presso l’istituto magistrale entro a/s 2001/02

non può partecipare al giudizio di rinvio il giudice dell’esecuzione che si è espresso ex art. 671 c.p.p.

Corte costituzionale sent. 183 del 3 luglio 2013:

1) dichiara l’illegittimità costituzionale degli articoli 34, comma 1, e 623, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono che non possa partecipare al giudizio di rinvio dopo l’annullamento il giudice che ha pronunciato o concorso a pronunciare ordinanza di accoglimento o rigetto della richiesta di applicazione in sede esecutiva della disciplina del reato continuato, ai sensi dell’art. 671 del medesimo codice;

2) dichiara, in applicazione dell’articolo 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dei medesimi articoli 34, comma 1, e 623, comma 1, lettera a), del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono che non possa partecipare al giudizio di rinvio dopo l’annullamento il giudice che ha pronunciato o concorso a pronunciare ordinanza di accoglimento o rigetto della richiesta di applicazione in sede esecutiva della disciplina del concorso formale, ai sensi dell’art. 671 dello stesso codice.

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