Come difendersi in caso di Diffamazione Online: i tuoi Diritti Digitali

Come difendersi in caso di Diffamazione Online: i tuoi Diritti Digitali

di Danilo Iacobacci, avvocato fondatore di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Introduzione

Con l’aumento dell’uso dei social media, i casi di diffamazione online sono diventati sempre più frequenti.

La diffusione di informazioni false o offensive può causare danni significativi alla reputazione di una persona o di un’azienda.

È fondamentale sapere come difendersi e quali sono i propri diritti in questi casi.

Cos’è la Diffamazione Online

La diffamazione online si verifica quando vengono pubblicate informazioni false e offensive su una persona, causando danni alla sua reputazione.

Questo può avvenire su piattaforme di social media, forum, blog o siti web. La legge italiana prevede sanzioni per chi diffama, anche online.

Cosa Fare in Caso di Diffamazione

Se ritieni di essere vittima di diffamazione online, è importante raccogliere subito tutte le prove possibili: screenshot dei post o dei messaggi diffamatori, commenti o testimonianze di altre persone.

Una volta raccolte le prove, puoi sporgere denuncia presso le autorità competenti.

Tutela Legale

Un avvocato specializzato in diritto digitale può aiutarti a valutare la gravità della situazione e consigliarti sulle azioni legali da intraprendere.

In alcuni casi, è possibile ottenere un risarcimento per i danni subiti, oltre alla rimozione dei contenuti diffamatori.

Conclusione

Difendersi dalla diffamazione online è un diritto di tutti.

Con l’aiuto di un avvocato esperto in diritto digitale, puoi proteggere la tua reputazione e ottenere giustizia.

Non esitare a prendere le misure necessarie per tutelarti,

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Le responsabilità dell’istituto di credito nei casi di phishing

Le responsabilità dell’istituto di credito nei casi di phishing

di De Stefano & Iacobacci Avvocati

Sulla base dei principi dettati dall’art. 12 del D.l.vo 11/2010 l’utilizzatore dello strumento di pagamento non risente delle perdite conseguenti a operazioni di pagamento non autorizzate, a meno che queste non siano riconducibili al dolo dello stesso utilizzatore o non si siano rese possibili per una mancata custodia dei codici operativi riconducibile a sua colpa grave.

Essendo questo il parametro normativo di riferimento la responsabilità dell’istituto bancario che consenta ripetutamente a terzi di sottrarre somme dal conto corrente del correntista/consumatore che gliele aveva affidate in custodia si manifesta come prevista ex lege.

Vieppiù, possiamo dire a sostegno della tesi , che istituto di credito  risponde anche ai sensi dell’art 1176, comma 2, c.c. secondo cui nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata. Leggi tutto “Le responsabilità dell’istituto di credito nei casi di phishing”

La messa in mora incompleta e la mancata consegna del certificato di guarigione non rendono improcedibile la domanda risarcitoria

La messa in mora incompleta e la mancata consegna del certificato di guarigione non rendono improcedibile la domanda risarcitoria

Cassazione Civile Sez. 6  Ordinanza n. 15445 del 03/06/2021: La richiesta di risarcimento che la vittima di un sinistro stradale deve inviare all’assicuratore del responsabile, a pena di improponibilità della domanda giudiziale ex art. 145 c.ass., è idonea a produrre il suo effetto in tutti i casi in cui contenga gli elementi necessari e sufficienti perché l’assicuratore possa accertare le responsabilità, stimare il danno e formulare l’offerta, essendo pertanto irrilevante, ai fini della proponibilità suddetta, la circostanza che la richiesta sia priva di uno o più dei contenuti previsti dall’art. 148 c.ass., qualora gli elementi mancanti siano superflui ai fini della formulazione dell’offerta risarcitoria da parte dell’assicuratore

(Nella specie, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di merito che aveva dichiarato improponibile la domanda in ragione del fatto che la richiesta di risarcimento ex art. 145 c.ass. fosse priva di indicazioni circa l’attività lavorativa, il reddito del danneggiato e l’avvenuta guarigione con postumi permanenti, omettendo di considerare che la suddetta richiesta era stata rigettata per ragioni del tutto estranee ai dati asseritamente omessi).

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Riforma Orlando: il risarcimento del danno estingue il reato

La Riforma Orlando ha previsto casi in cui il risarcimento del danno estingue il reato.

Infatti, nei reati procedibili a querela – prima dell’apertura del dibattimento – l’imputato può risarcire il danno, anche mera offerta reale, con ciò determinando – nel caso in cui il giudice ne ravvisi la congruità – l’estinzione del reato.

Laddove non abbia fatto in tempo, e voglia provvedere, può chiedere al giudice un termine (non oltre sei mesi) per procedere, anche a rate.

nuova sede legale Air France in Italia

Viste le difficoltà di notifica delle citazioni di recente riscontrate per il trasferimento della sede italiana di Air France, vi comunichiamo che è:

Air France Italia SA con sede legale ed amministrativa Via Mantegna, 6 00054 FIUMICINO (RM)

Codice Fiscale 02418530586, Partita IVA 01055861007, registrata presso il tribunale di Roma al n. 3848/1998 con Rag. Soc. “Società costituita in base a leggi di altro Stato” – CCIAA di Roma Registro Ditte n. 153194

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